HPV – HUMAN PAPILLOMA VIRUS: un nemico da conoscere

In collaborazione con centro multidisciplinare HPV Roma Villa Mafalda

L’HPV è l’infezione più frequente trasmessa per via sessuale. Secondo le stime del Ministero della Salute, fino all’80% delle donne sessualmente attive si infetta nel corso della vita con almeno un ceppo di papillomavirus.
Esistono oltre 100 tipi di HPV: alcuni provocano lesioni benigne mentre altri provocano lesioni pretumorali che possono, in alcune persone, trasformarsi in cancro.
A Roma esiste il primo centro specializzato per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento del Papillomavirus umano (HPV) con a capo il Prof. Massimo Giovannini, coordinatore e responsabile dell’equipe multidisciplinare.


Da donna (che ci è passata!) e da mamma reputo importante far conoscere l’argomento HPV e quindi tutte le forme di prevenzione e di gestione di questo virus. Ho cercato di raccogliere in questo articolo le informazioni più importanti sull’argomento. In fondo alla pagina troverai dei link ufficiali per poter approfondire la tematica.

Che cos'è il virus HPV?

L’HPV (papillomavirus umano) è un virus che provoca un’infezione molto comune, soprattutto fra le persone giovani. La maggior parte delle persone lo prende almeno una volta nella vita.


Si prende per via sessuale, anche se non necessariamente in seguito ad un rapporto sessuale completo. In alcuni casi l’infezione può essere trasmessa da una persona all’altra molti anni dopo che una delle due persone l’ha presa e il preservativo non garantisce una prevenzione del 100%. Quindi il fatto di avere l’infezione può non avere nulla a che fare con l’attuale compagno.


In genere questa infezione non causa alcuna alterazione e si risolve da sola. La grande maggioranza delle infezioni scompare spontaneamente, circa il 50% nel corso di un anno e circa l’80% in due anni. Quando l’infezione scompare anche il rischio scompare.


In alcuni casi l’infezione provoca delle lievi modificazioni alle cellule del collo dell’utero. Queste modificazioni si trovano con il pap test, vengono generalmente descritte utilizzando delle sigle e si risolvono da sole nel giro di qualche mese. E’ importante però controllarle nel tempo perché in pochi casi possono diventare lesioni del collo dell’utero, chiamate CIN. Generalmente le lesioni più importanti e considerate a rischio sono trattate con piccoli interventi chirurgici. Uno di questi si chiama conizzazione e ha l’obiettivo di eliminare le cellule contenute nell’area interessata distruggendo meno tessuto sano possibile.
Ci vogliono però molti anni perché le lesioni si trasformino e solo pochissime delle donne con l’ infezione da papillomavirus sviluppano un tumore del collo dell’utero.

Da molti studi emerge che è la quantità di tessuto rimossa dalla cervice che influenza il rischio di parto prima del termine e, di conseguenza, di partorire bambini di basso peso alla nascita. Tali condizioni possono però essere trattate con adeguata assistenza
ostetrica durante la gravidanza e assistenza neonatologica alla nascita.

È necessario pertanto comunicare sempre al proprio ginecologo se in passato sono stati fatti dei trattamenti al collo dell’utero.

HPV

Si può prevenire l'HPV?

È molto difficile prevenire questo tipo di infezione. Oltre ad una predisposizione genetica (non prevedibile) anche tutto ciò che sopprime le difese immunitarie può portare alla comparsa di un’infezione.


Combattere il virus ad ogni costo è meno efficace che controllarne l’evoluzione.  All’HPV non sono esposte solo le donne: sono rare ma esistono lesioni provocate anche nell’uomo. L’uomo rappresenta una importante riserva del virus che gioca un ruolo significativo nella trasmissione e nella persistena della malattia neoplastica nella donna.
L’infezione genitale da HPV è molto frequente negli uomini sessualmente attivi e, come nella donna, è spesso asintomatica e senza lesioni evidenti. Le lesioni infatti sono evidenziabili solo con la peniscopia e indagini specifiche per la ricerca del DNA virale dell’hpv.
Inoltre esiste una correlazione tra riduzione della fertilità sia nell’uomo che nella donna dovuta alla capacità del virus di influire sia sulla motilità degli spermatozoi sia sulle cellule placentari. Per questo è importante partecipare tutti, anche i ragazzi e le ragazze, allo SCREENING: la cosa più efficace che una persona possa fare per proteggersi.


Finora in Italia il test di screening è stato il pap test, un esame che rileva le alterazioni delle cellule, raccomandato ogni 3 anni nelle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Il nuovo piano di screening prevede l’inserimento del TEST HPV per le donne sopra i 30/35 anni. Infine da alcuni anni c’è un vaccino contro alcuni tipi di virus responsabili di circa il 70% dei tumori del collo dell’utero.

Che cos'è il TEST HPV e come si fa?

Il test HPV è un esame di laboratorio per la ricerca del virus, e viene eseguito su materiale prelevato in modo molto simile al Pap test e serve a identificare solo i virus HPV ad alto rischio oncogeno Se il test HPV è positivo il Pap test diventa un esame di completamento, che viene chiamato test di triage, utile per seguire nel tempo anche le donne che hanno avuto un trattamento per lesioni pretumorali del collo dell’utero.

Il vaccino

Attraverso la vaccinazione è possibile interrompere la catena che dalla semplice infezione può portare al cancro: permettendo all’organismo di contrastare le infezioni non si verificheranno cambiamenti delle cellule che portano negli anni allo sviluppo del tumore.

In tutte le Regioni italiane nel 2008 è partita la campagna di vaccinazione gratuita per le ragazze nel 12° anno di vita (cioè che hanno già compiuto 11 anni).Il nuovo Piano Nazionale Vaccini 2017-2019 ha incluso la vaccinazione dei ragazzi di 11 anni fra gli interventi raccomandati. Questo sia per proteggere i ragazzi dalle conseguenze, molto rare nel maschio, dell’infezione da HPV (cancro del pene, dell’ano e dell’orofaringe), sia per accelerare il controllo della circolazione del virus, riducendo così le infezioni anche nelle donne non vaccinate, che continuano ad avere il maggior carico di malattia. Anche se i cancri dovuti a HPV nell’uomo sono molto rari nella popolazione generale, in alcuni gruppi, in particolare i maschi omosessuali sessualmente attivi, l’incidenza di questi cancri è molto più frequente e giustifica la vaccinazione che può portare un vantaggio di salute rilevante.

La vaccinazione dei maschi che hanno rapporti sessuali con altri maschi è raccomandata a prescindere dall’età. In molte Regioni la vaccinazione ha coinvolto anche ragazze di altre fasce d’età perché il vaccino è molto efficace anche per le ragazze fino a 25/26 anni che non hanno avuto rapporti sessuali. Le ragazze e le donne che hanno già avuto rapporti sessuali potranno avere un beneficio parziale perché potrebbero avere un’infezione con un tipo di HPV contenuto nel vaccino. L’opportunità di fare o meno il vaccino va discussa col proprio medico.

Sono disponibili 3 vaccini ma è il vaccino 9-valente si è dimostrato molto efficace nelle donne non ancora infettate (quasi il 100%) nel prevenire le lesioni provocate dai ceppi più aggressivi. Il vaccino 9-valente, attraverso l’inclusione di altri 5 tipi di HPV ad alto rischio, dovrebbe proteggere da circa il 90% dei tumori.

Dopo il vaccino bisogna fare ancora lo screening? Sì: anche le donne vaccinate dovranno continuare a fare lo screening, per il momento con il Pap test ogni tre anni a partire dai 25 anni di età e un test HPV ogni 5 anni dai 30-35 anni.

Come posso avere maggiori informazioni sul virus HPV

Altre informazioni sul virus HPV agli indirizzi:
www.osservatorionazionalescreening.it oppure www.gisci.it.

Sul vaccino maggiori dettagli si possono trovare a questo link: http://www.epicentro.iss.it/temi/vaccinazioni/

Sulla classificazione e sulle sigle: Le sigle dello screening su www.gisci.it/comunicazione

Staff
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