Consigli di una mamma alle mamme per arrivare in forma ad ogni prova costume

Piccola nota:Prima che inizi a leggere voglio che tu sappia che mi è costata molta fatica scrivere le prossime righe. Sono una persona riservata e mettere a nudo personali stati d’animo che ho vissuto è stato, in alcuni momenti, difficile.

Ho scritto e cancellato diverse volte, ho provato a trasmettere dei concetti in modo un pò più impersonale ma rileggendoli realizzavo che non rendevano l’idea.

E poi ci sono le foto del mio album dei ricordi. Dovevo sceglierne solo 3 e invece mi sono ritrovata a guardare 6 anni di ricordi e ad emozionarmi rivivendo tutto attimo per attimo.

Pure un mezzo colpo però… eh perchè la differenza tra il 2010 e oggi, caspita, se è lampante. Menzione d’onore alla quantità industriale di capelli che avevo e allo sguardo decisamente più fresco!

Probabilmente la prima cosa a cui avrai pensato leggendo il titolo sarà stata te in spiaggia, pronta a nasconderti pancia e sedere con il pareo.

Se pensi questo già a Febbraio vuol dire solo 1 cosa:non sei una mamma e il tuo unico pensiero è indossare al meglio la collezione primavera/estate che hai visto sulle pagine delle riviste che hai il tempo di sfogliare!

Sai perché scrivo questo? Perchè per una mamma “la prova costume” è un concetto un pò più ampio!

E’ SEMPRE! Tutti i mesi dell’anno!

Noi mamme abbiamo una “prova costume” quando ci invitano ad un matrimonio, quando dobbiamo organizzare il battesimo dei nostri figli o quando dobbiamo accompagnare il nostro uomo ad una cena di lavoro con colleghi e consorti.

Ma è soprattutto quando capiamo che abbiamo voglia di rinnovare il nostro look e cambiare solo il taglio di capelli oramai non basta più!

Insomma ci sono costantemente delle prove di immagine che una mamma deve superare.

Il più delle volte davanti allo specchio una mamma abbozza un sorriso e dice “dai non sto mica cosi male“. E va avanti continuando a fare quello che già fa ora: poco o nulla!

Peccato che poi arriva l’invito. Una cerimonia di famiglia, un compleanno importante, magari proprio il suo o del compagno, un viaggio importante per il suo anniversario. Insomma arriva il momento in cui si rende conto che questa prova la deve superare!

Per se stessa certo, ma anche per gli altri.

Ammettiamolo, non ci fa piacere quando gli altri ci dicono “come stai bene!” e notano i nostri cambiamenti?

A me è successo dopo la nascita del mio primo figlio! Avevo preso 19 chili e volevo tornare a piacermi di nuovo….peccato che mi trovavo a preparare gli spaghetti la sera a mezzanotte dopo l’ultima poppata!

A settembre si sposava mio fratello e in più dovevo organizzare il battesimo.

Avevo 7 mesi di tempo e dovevo riuscirci per amore di me stessa, per mio marito, per far rosicare le conoscenti che appena partorito mi hanno detto “mamma mia Isotta, sei irriconoscibile”.

Difficile? un po’! Però ero motivata: un abitino rosa cipria griffatissimo che fasciava molto tutta la zona pancia! Si sa, quando sei motivata tutto diventa più semplice.

E’ bastata un pò più  di disciplina nel mangiare, appena potevo mi spostavo a piedi con mio figlio nel marsupio e ho ricominciato ad usare i trucchi del mestiere (trattamenti e prodotti).

Sono arrivata al battesimo a pesare come prima della gravidanza, ma la cosa più bella è che la pancia era oramai un ricordo! L’outfit molto carino e fasciato  che avevo scelto è stato rovinato solo dal caldo pazzesco di quella giornata. Se guardi bene la foto pure le mani erano sudate (ti credo, tutto il tempo con mio figlio di 9 kg in braccio col caldo torrido di luglio!)

 

Peccato che, con il secondo figlio, non sono stata altrettanto fortunata!

Non perché fossi ingrassata poi così tanto, a differenza della prima volta ho preso i classici 9 kg, ero io che ero proprio distrutta e non ero MOTIVATA!

Due gravidanze molto ravvicinate  e tanta stanchezza rendevano tutto complicato.

Il tempo sembrava non bastare mai, neanche per le piccole cose, e tutto mi sembrava più un peso che un piacere!

E quando si è trattato della “prova costume” battesimo per me era solo una pratica da smarcare. Dell’immagine non me ne fregava assolutamente nulla! Non a caso se per il mio primo figlio ho aspettato 7 mesi, il secondo l’ho battezzato in pieno novembre che aveva 40 giorni!

La gente, i pensieri, me stessa… al diavolo tutti! L’unica cosa che volevo era uscire indenne da un periodo super pesante: due figli piccolissimi con neanche 2 anni di differenza che avevano bisogno di me h24 senza possibilità di scampo!

Lo specchio non era un problema… non ci passavo davanti e come si dice “occhio non vede cuore non duole!”

Altro che vestitino super griffato del primo battesimo! Al secondo ero gonfissima, avevo una faccia sbattuta e il meglio che sono riuscita ad indossare era un tutone  che mi infagottava ancora di più, comodo solo per allattare meglio! ( e infatti era pure pataccato di latte materno)

 

Come ne sono uscita fuori?

Beh non è stata una passeggiata di salute. Avevo molto meno tempo a disposizione e tutto mi sembrava difficile. Lo specchio era il mio nemico perchè rifletteva un’immagine che a stento riconoscevo.

La prima estate da mamma bis mi sembravo una mucca ambulante e cosi l’inverno successivo  ero entrata in un vortice dal quale non sapevo come uscire.  La situazione certo non mi piaceva ma stavo cominciando ad abituarmi a quel “non essere io”.

Un pomeriggio, quando ero da sola a casa ed entrambi i bambini dormivano (credimi, una rarità!), mi sono messa a sistemare l’armadio e con questa scusa mi sono messa a provare vestiti e costumi.

Uno shock! Diversi kg in più  e una pancetta ancora bella gonfia non facevano chiudere praticamente nessun pantalone e si vedevano su tutte le magliette che indossavo,  la pelle era grigiastra, e le gambe (soprattutto cosce e ginocchia) erano sempre indolenzite per il troppo stare in piedi!.

Eh no, non era solo per il parto. Il mio corpo era affaticato ma io lo stressavo perchè  mangiavo  senza regolarità , non dormivo abbastanza per recuperare, non facevo sport e tutte quelle sane abitudini cosmetiche mi snervavano.

Non mi andava assolutamente di far nulla e certo chi mi stava intorno non mi incoraggiava. Avevo due figli a cui pensare e questo, per loro,  doveva essere il mio unico pensiero.

Poi , per fortuna, dopo una litigata per una frase detta male da mia mamma scattò la molla nel cervello! (poverina, se ripenso alla scena mi vergogno per la cattiveria con cui ho risposto alla sua “battuta”sul mio aspetto ad un pranzo di famiglia!)

Di nuovo un obiettivo e di nuovo un impegno da portare avanti. Per gli altri? Anche, ma in primis per me stessa.

Perchè è cosi che funziona per noi mamme!

Ci ho messo 16 mesi in tutto ma alla fine sono riuscita a ritrovare me stessa e l’immagine di me che mi fa star bene.

16 mesi, non è un tempo cosi lungo come puoi credere. E’ un tempo che mi è servito per inciampare, scoraggiarmi tante, troppe volte e far maturare la decisione di agire.

 

Per me quel sorriso rappresenta la serenità di aver ritrovato la mia identità.

Il marito, la famiglia che obietta sono solo scuse… io per prima ho discusso con mezzo mondo perchè mi dicevano che “hai cervello grosso, non la pancia!” e questa risposta mi mortificava ancora di più perchè non mi capivano!

Perché ti mostro delle foto del mio album personale? Non per vanità né per autocelebrazione, al contrario, io sono davvero timida e riservata… ci ho messo quasi un mese a decidermi di mettere on line questo articolo.

Te le mostro perchè ci metto la faccia quando affermo che la remise en forme dopo il parto è un progetto che richiede tempo e volontà.

In parole povere ti deve andare di fare qualcosa per te stessa.

Ecco questa mia testimonianza spero ti sia utile per capire che quando la molla scatterà, non puoi fare tutto da sola ma devi essere affiancata da persone che sanno di cosa stai parlando sotto tutti i punti di vista!

Persone perfettamente formate a trattare donne che hanno l’agenda fitta di impegni e la testa affollata di pensieri e in grado di darti le soluzioni corrette per farti ritrovare la voglia di piacerti di nuovo!

A presto,

Isotta

Staff
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